Sicurezza dei luoghi di lavoro: cosa devono fare imprese e professionisti

Quali sono le precauzioni idonee per la messa in sicurezza degli spazi comuni?
Ecco cosa aspettarci nella fase 2

Pulizia e sanificazione dei locali aziendali, affissione di volantini informativi per i dipendenti, definizione di procedure per regolamentare l’ingresso dei lavoratori e dei soggetti esterni e fornitura di dispositivi di protezione individuale (guanti, mascherine, gel igienizzanti…).
È rinnovato poi l’invito a tutte le aziende di usufruire, ove possibile, delle modalità di lavoro agile, o in alternativa, nella turnazione delle presenze dei dipendenti in sede.
Queste le principali disposizioni da adottare per mantenere adeguati livelli di protezione dei lavoratori nella fase 2 post-emergenza Coronavirus.

Controlli nelle aziende 

Ispettorato del lavoro e Prefettura hanno predisposto una serie di controlli sul rispetto del protocollo anti-contagio. Al fine di chiarire l’ambito dei controlli, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro nella nota n.149 del 20 aprile 2020 ha fornito una check list sulle verifiche che dovranno essere effettuate dai propri ispettori.

Cosa sarà oggetto di verifica da parte degli organi di vigilanza?

1. Pulizia e sanificazione dei locali aziendali

L’azienda deve svolgere una sanificazione periodica, con adeguati detergenti, dei locali, degli ambienti, dei reparti produttivi, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago. Si va dalle attrezzature (tastiere di computer, mouse, telefoni, schermi touch screen ecc.) alla pulizia completa delle superfici ambientali (giornaliera o replicata su più turni di lavoro).

2. Materiale informativo

Tutti i lavoratori e chiunque acceda in azienda deve essere informato delle procedure adottate. L’azienda può consegnare e/o affiggere all’ingresso e nei luoghi più visibili volantini informativi contenenti:

  • il divieto di ingresso qualora la persona abbia febbre oltre 37.5° o altri sintomi influenzali
  • l’obbligo per il soggetto di dichiarare tempestivamente uno stato febbrile o comunque influenzale, con conseguente allontanamento della persona e obbligo di permanenza presso il proprio domicilio
  • l’impegno, per il soggetto, a rispettare tutte le disposizioni di accesso che l’azienda ha emanato (distanza di sicurezza,dispositivi di protezione individuale ecc.)
  • il divieto di accedere in azienda qualora, negli ultimi 14 giorni, si siano avuti contatti con soggetti risultati positivi al COVID-19 o si provenga da zone a rischio secondo le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale Sanità.

3. Procedure di ingresso in azienda dei lavoratori

Per accedere ai locali aziendali il datore di lavoro deve effettuare alcune verifiche: 

  • controllo della temperatura corporea ai propri lavoratori. Non deve essere superiore ai 37,5°. Qualora vi sia un lavoratore con temperatura superiore si dovrà fornire una mascherina protettiva e suggerito di contattare il proprio medico curante
  • se l’azienda offre un servizio di trasporto ai propri dipendenti, questo deve rispettare i dettami della sicurezza al fine di evitare il contagio (distanza minima, dispositivi di protezione individuale ecc.)

3. Modalità di ingresso in azienda di soggetti esterni

Qualora vi siano soggetti esterni all’azienda le disposizioni per ridurre il rischio di contagio sono:

  • accesso dei visitatori ai soli casi necessari (es. impresa di pulizie, manutenzione, ecc.) e obbligo da parte di questi soggetti a seguire tutte le regole predisposte dall’azienda
  • individuazione di procedure di ingresso, transito e uscita con percorsi e tempistiche predefinite, al fine di ridurre le occasioni di contatto con il personale in forza nei reparti/uffici
  • divieto, da parte degli autisti dei mezzi di trasporto, di scendere dagli automezzi una volta entrati nell’ambito aziendale e di accedere agli uffici
  • rispettare la distanza minima di un metro qualora, per gli autisti, sia necessario svolgere attività di carico e scarico
  • individuazione o installazione di servizi igienici dedicati a soggetti esterni all’azienda (es. fornitori, trasportatori, ecc.), con relativo divieto di utilizzo, per questi ultimi, dei servizi igienici utilizzati ordinariamente dal personale dipendente

4. Norme igieniche e dispositivi di protezione individuale

L’azienda dovrà verificare che le persone presenti in azienda adottino tutte le precauzioni igieniche (pulizia delle mani, uso di detergente igienizzante), mettere a disposizione dei lavoratori idonei detergenti e informare il proprio personale affinché metta in pratica dette precauzioni igieniche.

Il datore di lavoro dovrà inoltre fornire di dispositivi di protezione individuale tutti i lavoratori e le persone esterne che hanno accesso all’azienda, in particolare guanti e mascherine. Quest’ultime, secondo le indicazioni fornite dall’articolo 16, comma 2, del decreto legge n. 18/2020, potranno anche essere prive del marchio CE e prodotte in deroga alle vigenti norme sull’immissione in commercio.

5. Gestione spazi comuni

Per spazi comuni aziendali si intendono, ad esempio, locali mensa, spogliatoi, aree ristoro e aree fumatori.
L’accesso a questi spazi comuni deve essere necessariamente contingentato. I lavoratori dovranno occuparli per il tempo strettamente necessario al loro uso e mantenendo la distanza di sicurezza minima di un metro tra le persone.
Le aree comuni dovranno essere continuamente areati, tenuti puliti e sanificati (tavoli, distributori di  snack e bevande, ecc.)

6. Organizzazione aziendale

Gli spostamenti all’interno dell’azienda saranno limitati così come le riunioni in presenza che dovranno essere effettuate attraverso collegamento a distanza o con un massimo di partecipanti rapportati all’ampiezza della sala. Saranno sospesi gli eventi interni così come la formazioni in aula prediligendo strumenti per l’esecuzione da remoto.
Anche le trasferte e i viaggi di lavoro saranno sospesi e per quanto possibile, si dovranno prediligere la modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o, comunque, in modalità a distanza. 
Ove non sia possibile porre in smart-working i propri dipendenti, per tipologia di attività da svolgere, l’azienda dovrà provvedere ad una rimodulazione dei livelli produttivi mediante turnazione dei dipendenti per ridurre al minimo i contatti fra lavoratori.
Infine, laddove l’azienda non riesca a ricollocare in sicurezza i lavoratori, potrà utilizzare tutti gli ammortizzatori sociali disponibili allo scopo (vedasi art. 19 e ss. del decreto legge 18/2020).

7. Come Gestire una persona sintomatica

In presenza di un lavoratore che accusi febbre e sintomi di infezione respiratoria quali, ad esempio, la tosse, l’azienda dovrà isolarlo ed avvertire le autorità sanitarie competenti e i numeri di emergenza per il COVID-19 forniti dalla Regione o dal Ministero della Salute (numero 1500).
Successivamente si dovranno valutare eventuali possibili contatti stretti che il lavoratore ha avuto con altri lavoratori all’interno dell’azienda, così da allontanarli cautelativamente dai locali aziendali, consigliando loro di rivolgersi al proprio medico di famiglia per valutare il protocollo da seguire.

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